Il colore della gioia by Diana Rosie

Il colore della gioia by Diana Rosie

autore:Diana Rosie [Rosie, Diana]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Casa Editrice Nord
pubblicato: 2016-10-10T22:00:00+00:00


C’è un venticello leggero, e le lanterne oscillano dolcemente sopra le teste chine attorno al tavolo. Padre Sebastián sta recitando la preghiera, e io osservo di sottecchi la mia famiglia, gli amici e i dipendenti.

Seduta al mio fianco, Mimi apre un occhio e mi sbircia. Le strizzo l’occhio e lei li richiude entrambi di scatto. Chino anch’io la testa e ascolto il padre. Ringrazia Dio per la forza di lavorare i campi, per il sole che ingrossa gli acini d’uva, per l’amore della gente riunita a tavola che ha aiutato a creare il vino di cui andiamo fieri. E infine, quando i piccoli iniziano a sgambettare inquieti, benedice la tavola imbandita.

Tutti borbottano: «Amén»; il suono è presto seguito dal tintinnio dei cucchiai nei piatti e da un chiacchiericcio allegro. Alcune donne si alzano portando grandi vassoi di agnello arrosto da servire agli uomini.

Prendo un vassoio di chorizo e patate e ne verso qualche cucchiaiata nel piatto di Mimi, poi nel mio.

La bambina si guarda attorno mentre prende del pane, osservando i commensali che parlano e ridono. Alcuni si sono già fatti qualche birra prima di cena, dunque le lingue sono sciolte. C’è vino in abbondanza, perciò a breve la conversazione si farà sboccata, e a quel punto suggerirò a mia moglie di portare a letto Mimi.

Ma, per il momento, mia figlia si diverte ad ascoltare e osservare, e di tanto in tanto sorride a me o ad Alberto, che le siede di fronte. Non si è accorta di essersi versata del sugo di pomodoro sul vestitino buono. Sua madre non sarà contenta, però sicuramente Chita saprà come smacchiarlo.

Si avvicina mia moglie, reggendo un vassoio. «Ti ho portato le tue preferite.» Inclina il vassoio per farmi vedere meglio: sopra ci sono delle pernici, tagliate a metà su un letto di cipolle e ricoperte da una salsina di sidro, erbe e noce moscata. Il profumo è delizioso, e lo inalo a occhi chiusi mentre lei mi serve.

È ancora china ad aggiungere qualche cucchiaiata di salsa, quando riapro gli occhi e le stampo un bacione sulla guancia.

«Dante!» esclama lei, un po’ imbarazzata e un po’ divertita. Gli uomini al tavolo vicino applaudono e schiamazzano.

«Signori, cosa c’è di meglio che avere del buon vino, cibo delizioso e belle donne?» domando a gran voce.

«Mettici pure amici e familiari, Dante», replica Raúl, alzando il bicchiere.

«A don Dante!» grida uno degli uomini, con le guance paonazze.

«Don Dante!» fa eco il resto della tavolata, alzando i bicchieri come un sol uomo.

Annuisco in segno di riconoscenza e sorrido, mentre mia moglie va avanti a servire le pernici.

Mangiamo tutti di gusto e, mentre la tavolata si spancia dalle risate per qualche battutaccia, mi ritrovo a ridere sotto i baffi a mia volta. Guardo in direzione di Raúl e mi accorgo che se l’è svignata dal suo posto. Ha il piatto ancora mezzo pieno, e quando mi guardo attorno lo vedo che sparisce nel buio della cantina.

Proprio in quel momento riappare mia moglie, con un piatto di cibo. Finalmente può mettersi seduta e gustarsi la cena che ha preparato.



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